Il gelato ha grandi doti nutritive ed energetiche e grazie alla sua facile digeribilità è particolarmente adatto nell’alimentazione dei bambini, degli sportivi e degli anziani

La messa a punto di un Codice di Autodisciplina Produttiva è la prima importante iniziativa dell’Istituto del Gelato Italiano.

Il processo produttivo del gelato confezionato

Conosci davvero il gelato confezionato? Le verità sul gelato buono e sano ce le spiega il Prof. Michelangelo Giampietro, presidente IGI, nutrizionista e medico dello sport

Il gelato è un grande piacere ma è anche un alimento nutriente e digeribile che può entrare a buon diritto nella dieta di ogni giorno.

Considerazioni e ricerche multidisciplinari sul ruolo del gelato confezionato nell’alimentazione

Dimagrire con il gelato? Si può! Una dieta da sogno, pensata per perdere peso senza rinunciare al piacere e al gusto

Sport e gelato: nutrizione, gusto e scelte vincenti

Da anni l’IGI è impegnato nella Campagna di informazione nutrizionale “Dal dottore si impara il gelato”.

Il gelato è innanzitutto un ottimo snack rinfrescante e reidratante anche per gli anziani che, in particolare d’estate, sono più inappetenti e rischiano di disidratarsi.

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Il gelato confezionato protagonista di un esclusivo ricettario per l'inverno

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Tre ricette per i giorni di festa realizzate da Sonia Peronaci

Hai mai pensato che il gelato confezionato può essere l’ingrediente perfetto per un cocktail sorprendente, gustoso e facile da preparare?

Non è facile attribuire una “paternità” al gelato. Alcuni la fanno risalire addirittura alla Bibbia

Quando mettiamo in bocca un cucchiaino di gelato, dolcezza, cremosità e freschezza avvolgono i nostri sensi regalandoci un piacere immediato

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Come capire le caratteristiche della nostra personalità a seconda del modo in cui mangiamo il gelato?

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Un’indagine di AstraRicerche per l’Istituto del Gelato Italiano sottolinea la crescita. Per il 60% degli italiani è una coccola intramontabile.

LA TECNOLOGA ALIMENTARE SPIEGA

La catena del freddo: come riconoscere il gelato ben conservato

È importante saper riconoscere un gelato ben conservato, per la nostra sicurezza. Ecco come: ce lo spiega Giovanna Rufo, tecnologa alimentare.

Se il gelato non contiene conservanti, cosa consente che si mantenga senza rischi per la nostra salute?

 Come abbiamo già spiegato in precedenza, il gelato non ha bisogno di conservanti, perché si conserva da solo tramite la catena del freddo. Di conseguenza, il rigoroso rispetto della catena del freddo è fondamentale per mantenere le migliori qualità organolettiche del gelato.

Tutti i gelati riportano il TMC (termine minimo di conservazione) che indica la data fino alla quale il gelato mantiene intatte le sue caratteristiche, se conservato in condizioni adeguate.

Se la catena del freddo subisce delle modeste oscillazioni di temperatura, il gelato non ne risente.

In caso di drastiche interruzioni della catena del freddo, a risentirne sono solamente l’aspetto fisico ed eventualmente quello organolettico; mentre dal punto di vista microbiologico, fino a quando la temperatura del gelato resta sotto lo zero, non vi è alcun pericolo di crescita né di microrganismi responsabili della degradazione degli alimenti, né di batteri capaci di provocare infezioni.

 

Come possiamo riconoscere un gelato ben conservato?

Per riconoscere un gelato confezionato ben conservato, prima di acquistarlo, si deve innanzitutto osservare il banco freezer del bar o del supermercato in cui stiamo acquistando:

  • la temperatura  deve essere adeguatamente bassa, solitamente  – 18°C;
  • i prodotti non devono superare la linea rossa normalmente riportata sulle pareti del freezer. Un eccessivo riempimento dei freezer non garantisce il mantenimento della temperatura in modo uniforme su tutti i prodotti contenuti;
  • non deve essere presente brina né sulle pareti del freezer né sulle confezioni. La presenza di brina è indice di fluttuazioni della temperatura di conservazione.

Anche il consumatore può e deve dare il suo contributo per conservare al meglio la qualità del gelato. Se non si torna subito a casa dopo l’acquisto, è buona norma trasferire il prodotto in una borsa termica per evitare che subisca un eccessivo sbalzo termico. Possono essere usati allo scopo anche gli appositi shopper isolanti disponibili nei punti vendita.

E una volta acquistato e scartato il nostro gelato, cosa dobbiamo osservare, per essere sicuri che non sia stata interrotta la catena del freddo?

Dopo l’acquisto, osservando il gelato nudo, non dovremmo vedere uno strato di brina  sulla superficie del prodotto. Gli aumenti di temperatura provocano, infatti, una modificazione nello stato di cristallizzazione dell’acqua ghiacciata contenuta nel gelato con il parziale scioglimento di quest’acqua; in questo modo, le molecole di acqua passano dallo stato solido (ghiaccio) a quello liquido. Quando poi la temperatura si riabbassa, l’acqua solidifica nuovamente formando brina sul prodotto o all’interno della confezione. Per questo, quando in una confezione si trova molta brina, si deve sospettare che il prodotto abbia subito sbalzi di temperatura durante il trasporto o all’interno del punto vendita nel banco freezer. Inoltre, eventuali fluttuazioni della temperatura potrebbero determinare perdite di volume o alterazioni della forma che però vanno distinte da rotture dovute semplicemente alla manipolazione del prodotto o da piccole imperfezioni di produzione.

 In ogni caso è bene ribadire che, fino a quando la temperatura del gelato resta sotto lo zero, non vi è alcun pericolo per la salute.

 

Giovanna Rufo – Tecnologa Alimentare

Laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università degli Studi del Molise.
Ha beneficiato di una borsa di studio nell’ambito del progetto Erasmus maturando la sua formazione presso l’Università di Exeter (UK).
Ha svolto attività di ricerca sull’analisi degli alimenti presso l’Istituto Superiore di Sanità pubblicando alcuni articoli su riviste scientifiche.
Dal 2007 segue l’Area Normativa Alimentare per AIDEPI (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) in cui fornisce consulenza sulla normativa alimentare europea e nazionale. In rappresentanza di AIDEPI è membro di numerosi Comitati e Gruppi di esperti in ambito nazionale (Federalimentare) ed internazionale (Caobisco – Association des Industries de la Chocolaterie, Biscuiterie, Biscotterie et Confiserie de l’UE; Euroglaces – European ice-cream Association; Ceereal – European Breakfast Cereal Association).