L’accrescimento, ossia quel fenomeno complesso con modificazioni morfologiche, funzionali e psicologiche che accompagnano il percorso del bambino nel divenire adulto, rappresenta l’elemento più specifico e caratterizzante il bambino rispetto all’adulto. L’accrescimento umano è il risultato finale di un’interazione reciproca e continua tra fattori ambientali e genetici. Se il patrimonio genetico determina la “quantità e qualità della crescita” ed associato ai fattori epigenetici determina il destino metabolico di ogni persona, sono i fattori ambientali che intervengono in maniera sempre più determinante sul ritmo di crescita.
L’obesità che rappresenta oggi il problema di crescita più importante per il numero di soggetti interessati e la gravità dei quadri clinici associati, con coinvolgimento sempre maggiore anche di paesi sottosviluppati, è certamente legata a fattori genetici; un bambino con un genitore obeso ha il 40% di probabilità di andare incontro al soprappeso rispetto ad uno con genitori normali e l’80% se madre e padre sono entrambi obesi.
Tuttavia, l’aumento esponenziale, in pochi decenni, di suddetto fenomeno (in Italia almeno 1/3 dei bambini è sovrappeso o obeso) non può spiegarsi unicamente con la genetica ma vi sono fattori ambientali (alimentazione incongrua e sedentarietà) che intervengono in modo determinante.
L’ultimo rilevamento di OKkio alla salute (2016) ha ulteriormente messo in evidenza la presenza di abitudini scorrette legate all’obesità come l’assenza della prima colazione (chi salta la prima colazione ha una frequenza di obesità pari al 15,6%, e chi fa una colazione inadeguata presenta una frequenza del 9,2%) ed una scarsa introduzione di frutta e verdura (nel 2016, secondo quanto dichiarato dai genitori, i bambini che consumano meno di una volta al giorno frutta/ verdura sono il 20,1% e i bambini che ne consumano 5 o più volte al giorno sono l’8,5%).
Uno stile di vita sedentario sembra influire anche in modo maggiore sull’accentuata crescita ponderale dei bambini.
Secondo i dati dell’indagine OKkio alla SALUTE, i bambini “non attivi” (ossia i bambini che nel giorno precedente l’indagine non hanno svolto attività sportiva strutturata e/o semplicemente gioco all’aperto) sono il 17,7% e permane una differenza di genere a svantaggio delle femmine che risultano più inattive dei maschi (18,6% vs 16,9%). Ma la sedentarietà dei nostri bambini si evidenzia ancora meglio col numero di bambini che va a scuola in auto (soltanto il 26,9% dei bambini si reca a scuola a piedi o in bicicletta), o trascorre più di 2 ore al giorno davanti a TV e/o videogiochi/tablet/smartphone (il 41,2%).
Tutto questo completato dal 43,6% dei bambini che ha la TV in camera.
Per garantire un ottimale accrescimento in età pediatrica, è necessario quindi prendere in considerazione l’individuo, le proprie abitudini alimentari e comportamentali, impostare un percorso di educazione alimentare e di uno stile di vita attivo.
In questo scenario, è corretto insegnare al bambino/adolescente e alle famiglie il giusto utilizzo di ogni alimento. Un bambino/adolescente, educato nel seguire una alimentazione corretta basata sul rispetto dei pasti, consumo di frutta e verdure, varietà alimentare, e abituato a praticare una attività fisica strutturata, può tranquillamente consumare alimenti ritenuti ad alta densità calorica, come la pizza o il gelato, senza privazioni e con equilibrio.
IL GELATO IN UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE INFANTILE
Un’alimentazione equilibrata e corretta, ma anche gradevole ed accettabile, costituisce per tutti un presupposto essenziale per il mantenimento di un buono stato di salute e, in età evolutiva, per una crescita ottimale. In questa età, il rispetto di un regime alimentare bilanciato garantisce il soddisfacimento dei fabbisogni energetici e nutrizionali nelle diverse fasi di crescita, secondo quanto definito dai LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati giornalieri di energia e nutrienti, 2014) elaborati dalla SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana). Come indicato nelle Linee Guida per una sana alimentazione del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), un aspetto fondamentale è il consumo vario di tutti gli alimenti, senza esclusioni o demonizzazioni, al fine di consentire un apporto adeguato di tutti i nutrienti e contemporaneamente poter scegliere anche alimenti gustosi e piacevoli come il gelato.
Un aspetto indispensabile per una corretta alimentazione in età pediatrica è il rispetto dei pasti: generalmente si prevedono tre pasti principali e due spuntini.
Alla base di una buona partenza giornaliera per i bambini dopo l’anno di vita, si deve prevedere una colazione nutriente, saziante e bilanciata dal punto di vista nutrizionale: potrebbe rappresentare un ottimo inizio una colazione con una tazza di latte vaccino o un vasetto di yogurt accompagnato da qualche biscotto o da pane e marmellata o da fette biscottate o da cereali semplici.
Il pranzo e la cena devono costituire rispettivamente circa il 40-30% dell’apporto calorico giornaliero. Nella alimentazione corretta basata sul modello mediterraneo, la fonte di carboidrati (pasta, riso, cereali, patate, pane) sarà prevista tutti i giorni a pranzo e a cena accompagnato da un secondo piatto a base di proteine, variando le scelte degli alimenti (carne, legumi, pesce, affettati magri, latticini, formaggi, uovo). Le verdure devono essere presenti ad entrambi i pasti; mentre la frutta può essere inserita dopo i pasti o negli spuntini.
Gli spuntini, ossia la merenda di metà mattina e la merenda pomeridiana, non devono sostituire i pasti principali, ma rispondere ad un’esigenza energetica in una pausa tra le lezioni scolastiche o in una rilassante mattina in vacanza. Lo scopo delle merende è quello di controllare il senso di fame e sazietà, di evitare di arrivare ai pasti principali troppo o poco affamati, di ripartire l’introito energetico giornaliero e di controllare i livelli glicemici nella giornata.
Una buona merenda, sia per i bambini che per gli adulti, deve essere leggera, saziante e bilanciata dal punto di vista nutrizionale: è importante la presenza oltre ai nutrienti essenziali (glucidi, lipidi e proteine) di una buona quantità di fibre e di micronutrienti.
Come già anticipato, alla base di una corretta alimentazione vi è la varietà, che per le merende può essere rappresentata da proposte dolci alternate a quelle salate, diverse ogni giorno, nell’arco di una settimana. Le scelte per gli spuntini possono ricadere sulla frutta fresca, sullo yogurt, sulla frutta secca, sulle spremute di agrumi o sui frullati, su un classico pane con olio e pomodoro o su prodotti da forno, su un piccolo panino con il formaggio o con la marmellata, ma anche sui biscotti o su una merendina o su un gelato.
Oltre alla varietà, una regola per gli spuntini è consumare della frutta fresca almeno in una delle due merende.
In questo scenario il gelato, appagante panacea per adulti e bambini, può essere un ottimo alimento che oltre ad entusiasmare piacevolmente il palato, possiede considerevoli proprietà nutrizionali.
Dal punto di vista nutrizionale, il gelato è il risultato di una preziosa miscela di ingredienti, quali latte, uova, panna, zucchero, frutta, cacao, caffè o altro. Dalla armoniosa fusione dei diversi ingredienti si ottiene un alimento completo con la giusta ripartizione di proteine, grassi, zuccheri solubili, vitamine (vitamina A e B2) e Sali minerali (calcio e fosforo). In questo senso gli effetti metabolici dovuti alla presenza pur elevata di zuccheri viene attenuata dalla presenza contemporanea di lipidi e proteine.
A livello produttivo, i gelati si differenziano in gelati al latte, gelati alla crema di latte, gelati alla frutta, sorbetti alla frutta, granite alla frutta, gelati allo yogurt, gelati all’uovo e allo zabaione. Queste differenze hanno, ovviamente, delle ripercussioni sulla composizione nutrizionale (vedi pag. 17/18, le tipologie di gelato).
Questi elementi supportano quindi l’opportunità di scegliere il gelato giusto, in relazione alla porzione, all’età del bambino ed al momento del consumo.
Nel quadro del rispetto di una corretta alimentazione bilanciata secondo il fabbisogno e il dispendio energetico giornaliero del singolo individuo, la scelta della tipologia di gelato diventa fondamentale; scelte basate solo sul desidero del bambino, sul colore invitante o sulla pubblicità accattivante si possono accompagnare ad un eccesso di zuccheri e di grassi saturi; inoltre la preferenza per il gusto dolce associato al consumo di porzioni sempre più ricche e nutrienti possono determinare un elevato introito energetico, non adeguato in bambini che già presentano una elevata crescita ponderale.
In questo senso, la scelta di un gelato confezionato, del quale si possono conoscere esattamente tutti i costituenti ed ogni aspetto energetico e nutrizionale, appare una ragionevole opportunità.
Il dubbio che molto spesso assale il consumatore consapevole riguarda la salubrità di un gelato prodotto a livello industriale. Molti consumatori, infatti, sono ancora convinti che nel gelato siano presenti i conservanti, ma la verità è che il gelato si serve esclusivamente delle basse temperature per la conservazione (rispetto della catena del freddo). Tra gli additivi, se vengono utilizzati, si tratta solo di sostanze di origine naturale impiegati per la funzione addensante, emulsionante e stabilizzante; mentre gli aromi naturali vengono utilizzati in piccole quantità con la funzione di esaltare alcune note di sapore impattate, in alcuni casi, dal processo produttivo e dalle basse temperature. Un altro punto debole di questo alimento è l’elevato contenuto di zuccheri solubili e grassi saturi: in realtà, le aziende alimentari in Italia, negli ultimi anni, hanno
risposto in modo molto interessante a questa problematica e hanno modificato le loro preparazioni ottenendo prodotti con livelli di zuccheri solubili e grassi saturi più bassi dei target stabiliti con il Ministero della Salute (pag. 19, tabella Media Valori Nutrizionali).
Un aspetto vantaggioso per le scelte alimentari delle famiglie è senza dubbio la
praticità della porzionatura del gelato confezionato.
Ricade a favore della scelta del gelato confezionato italiano anche l’aspetto della sicurezza dal punto di vista igienico: il gelato confezionato è il risultato di un processo produttivo controllato e certificato.
In un regime alimentare bilanciato, l’introduzione del gelato come merenda pomeridiana può essere prevista dalle 2 alle 3 volte a settimana, prendendo sempre in considerazione che almeno uno dei due spuntini giornalieri deve essere a base di frutta fresca.