Intervista ad Emanuele Buzi, concertista internazionale e docente di mandolino.
Cono, coppetta, stecco o biscotto? Ai gusti della frutta o alle creme?
E’ come quando ai bambini si chiede se si vuole più bene alla mamma o al papà!
Adoro il gelato in tutte le sue forme e gusti. Una volta ero legato a gelati fantasiosi e particolari come il Piedone di fragola, o il Twister, una doppia spirale di vaniglia e cioccolato, o il cono che nascondeva al suo interno una durissima gomma da masticare da gustarsi una volta finito.Gelati che inspiegabilmente non vengono più prodotti.
Il fedelissimo compagno che in tanti anni non mi ha mai abbandonato è il Croccante all’amarena…
Se pensi al gelato, cosa ti viene in mente?
L’immagine che mi ritorna alla mente è quella del grande contenitore di gelati, nei bar dei luoghi delle mie prime vacanze estive (Tor Vajanica, vicino Roma, o in Sardegna). A differenza di quelli moderni, che hanno l’apertura scorrevole in plexiglass trasparente, quello negli anni ’80 aveva un pesante pannello, con la guarnizione di gomma, che si piegava a fisarmonica.
Non sapevi quali gelati contenesse fino a che non aprivi il coperchio, spesso con un coordinato lavoro di squadra tra fratelli e cugini, e non ti sporgevi pericolosamente ad osservarne l’interno.
E che delusione quando ci capitava di trovare un freezer guasto e desolatamente vuoto…
Un ricordo piacevole, un momento speciale della tua vita legato al gelato…
Da bambino adoravo la pipa gelato. Era una pipa in plastica colorata che conteneva della semplice crema. Quasi sempre il gelato era congelato…Tuttora ricordo la sensazione quando, dopo interminabili minuti passati a “scaldare” la pipa, stringendola fra le mani o alitandoci sopra, e dopo aver consumato i polmoni succhiando il beccuccio, riuscivo finalmente a sentire le prime gocce di vaniglia sulle labbra…un vero piacere!
Un gelato in compagnia: in quale momento della giornata e con chi?
I momenti che preferisco sono le calde ore pomeridiane estive e la sera, subito dopo cena, tra amici, con la mia compagna o anche solo. Frequentando assiduamente la città di Palermo e, più in generale, la Sicilia, dove di gelato se ne intendono, ho imparato ad apprezzarlo anche la mattina, al posto della colazione, o in alternativa al pranzo.
Non rinuncio a questo piacere nemmeno in Giappone, dove, durante le mie tournée, è d’obbligo la sosta ai market notturni per acquistare i tipici gelati confezionati, disponibili anche in ore normalmente impensabili…in pieno jetlag. Lì vanno per la maggiore gusti particolari a cui noi siamo decisamente poco avvezzi, come la banana, il tè verde o… la crema di fagioli!
Se dovessi descrivere il tuo carattere…come un gusto di gelato, quale sceglieresti e perché?
Premesso che forse dovrebbero rispondere per me le persone che più mi conoscono, il mio spiccato narcisismo mi porta a scegliere un gusto ricco con più sapori e consistenze, come un variegato all’amarena o un affogato al cioccolato, con in fondo delle piccole meringhette croccanti…
Ci permetti un piccolo gioco? “Dimmi che gelato mangi e ti dirò chi sei…”: proveremo a capire le caratteristiche della tua personalità a seconda del tipo di gelato che preferisci, secondo una classifica ideata dalla dottoressa Viviana Finistrella. Ora scegli un gelato tra questi: il cono con cialda, lo stecco, il ghiacciolo, il biscotto, la coppetta o le praline?
Lo stecco!
Secondo il nostro test, chi predilige questo tipo di gelato è una persona a prima vista intraprendente, che ama curiosare nella moltitudine di gusti possibili, ma allo stesso tempo si tratta di un tipo insicuro…Questa persona ha bisogno che rimanga qualcosa di tangibile, lo stecco appunto, con cui giocare o anche solo da tenere in bocca. Credi che questo profilo ti rappresenti?
Sì, fondamentalmente mi riconosco nel pensiero della dottoressa. Ci tengo però a sottolineare che lo stecco si presta a mille utilizzi fantasiosi…da bambino, giocando a pallone, mi fratturai tre dita del piede destro. Non potendole ingessare, e su consiglio del nostro medico, mio padre fabbricò una rudimentale soletta di bastoncini di gelato, da infilare nella scarpa, per farmi posare il piede su una superficie rigida.
E secondo il dott. Alessandro Amadori – psicologo, opinionista e scrittore, direttore del Dipartimento Ricerche Motivazionali dell’Istituto CIRM, anche il modo di gustare il gelato è uno specchio della personalità. Perciò, ti chiediamo di scegliere uno dei quattro possibili modi di mangiare il gelato: leccando, succhiando, a morsi, a morsetti.
Se non è troppo freddo, mi piace morderlo con decisione. Meglio se il morso riesce a raccogliere i contrasti: la delicatezza di una crema con la croccantezza di una cialda o di una granella.
Che dire? Secondo il Dott. Amadori, il tuo approccio è il più raro, tipico di una persona piuttosto testarda, che vuole decidere di testa propria, seguire a tutti i costi la propria via.
Una persona che ama lavorare e tendenzialmente molto sincera. In altre parole, una persona dotata di forte autodeterminazione, ai limiti della testardaggine. Che ne pensi?
La determinazione e la caparbietà sono doti/difetti piuttosto spiccati nel mio carattere. Hanno reso possibili importanti realizzazioni ma anche sonore e clamorose sconfitte. Vorrà dire che proverò, la prossima volta, a dare piccoli morsetti…
Grazie Emanuele per aver giocato con noi!
Infine, ci racconti un progetto, un sogno o un impegno da realizzare nella tua vita?
Ho la fortuna di aver realizzato già molti dei miei sogni.
Il lavoro del concertista è ricco di difficoltà che vengono puntualmente compensate da emozioni indescrivibili. Ti porta a girare il mondo, a confrontarti con persone e culture, solo apparentemente molto lontane e diverse dalla nostra.
Ultimamente ho scoperto il piacere della didattica. Poter svelare, come mio nonno fece con me, i segreti di uno strumento, il Mandolino, così poco conosciuto, ma allo stesso tempo così ricco e versatile, e vedere la passione dei miei allievi crescere e consolidarsi, mi riempie di orgoglio e di soddisfazione.
In questi giorni sto tenendo un corso di perfezionamento per giovani mandolinisti a Petralia, un piccolo centro in provincia di Palermo.
Alle intense ore di studio, di tecnica e di interpretazione musicale non facciamo mai mancare…la pausa gelato!