Gelato confezionato e sostenibilità
Se siete golosi di gelato e attenti alla sostenibilità, vi farà piacere sapere che i gelati confezionati sono sempre più green. A confermarlo è anche il Rapporto di Sostenibilità 2020 estratto dal Report di Sostenibilità di Unione Italiana Food e presentato da IGI – Istituto Gelato Italiano. Da questo report si evince che i maggiori produttori di gelato confezionato sono sempre più consapevoli del proprio impatto ambientale e alla ricerca di soluzioni per ridurlo. Si assiste così a buone pratiche che riguardano l’utilizzo di energia e di acqua, le emissioni di CO2 e la gestione dei rifiuti prodotti, ponendosi obiettivi sempre più ambiziosi.
I dati del report
I dati riportati in questo Rapporto si riferiscono al periodo 2014-2019. Gli indicatori ambientali considerati sono energia, rifiuti industriali prodotti e l’impatto della CO2, calcolato a partire dai consumi di energia elettrica e termica. I dati raccolti testimoniano una sempre maggiore attenzione all’impatto ambientale e sociale anche nel settore del gelato confezionato. I principali numeri sull’impatto ambientale, riferiti al periodo 2013-2019, sono:
– 10.112.433 kg di anidride carbonica risparmiati all’ambiente;
– 7.103.742 kg di rifiuti recuperati e avviati al riciclo o alla valorizzazione energetica;
– 100% dell’energia rinnovabile da rete certificata con Garanzia di Origine.
Le parole di Carlo Alberto Pratesi
Il Report di Sostenibilità di Unione Italiana Food, di cui IGI fa parte, è stato presentato in occasione del Food & Science Festival di Mantova, introdotto dalle parole di Carlo Alberto Pratesi, professore ordinario di marketing, innovazione e sostenibilità all’Università Roma Tre: “Quando si parla di sostenibilità, troppo spesso la conversazione si ferma ad un livello alto, quello dei principi generali e dei buoni auspici. Passare dalla teoria ai fatti concreti richiede uno sforzo in più alle aziende, sia nella selezione delle azioni, sia in termini di educazione dei consumatori che troppo spesso assumono atteggiamenti guidati da pregiudizi o scarse competenze scientifiche. Tutto ciò vale in tutti i mercati ma, in particolare, nella filiera agroalimentare della quale fanno parte i gelati confezionati”.